L’ultimo report della Doxa mette il dito nella piaga: se infatti in Italia continua il progressivo calo delle nascite, allo stesso tempo aumenta la spesa necessaria per assicurare le necessità e gli svaghi ai piccoli di età compresa tra i 3 e i 13 anni. Soltanto nel 2016, infatti, le famiglie dello Stivale hanno sborsato oltre 3 miliardi di euro per questi consumi.
C’è un indicatore economico che in Italia cresce a ritmi vertiginosi, sette volte in più delle stime sul Pil (che si ferma a 0,9%) e cinque volte in più rispetto al totale dei consumi delle famiglie (che nell’ultimo anno sono saliti dell’1,2%): parliamo della spesa che le famiglie italiane devono sostenere per le esigenze dei bambini in età 3-13 anni, che alla fine dello scorso anno ha raggiunto la cifra monstre di tre miliardi di euro, crescendo del 7% circa rispetto al 2015.
Spazio alla cultura. Per la prima volta, l’istituto specializzato in ricerche di mercato ha analizzato e messo a sistema i numeri non solo dei settori di spesa tradizionale (soprattutto giocattoli e parchi e acquari), ma anche il complesso della “cultura”, ovvero la spesa che è servita per l’acquisto di libri, TV o prodotti di cartoleria ed edicola, che rivela una attenzione maggiore da parte delle famiglie.
Occhio al risparmio. Insomma, cambia la qualità degli acquisti, anche se i giocattoli rappresentano ancora una quota pari alla metà del totale di quanto sborsato dai papà e dalle mamme. E nuove sembrano essere anche le forme di accesso ai contenuti, grazie alle possibilità offerte dal Web e in particolare dai colossi come Amazon, che semplificano le operazioni di acquisto e soprattutto propongono spesso costi inferiori rispetto ai canali tradizionali. Inoltre, come ben evidenziato in questo approfondimento, gli italiani hanno capito come risparmiare ancora di più grazie ai codici sconto, rivolgendo l’attenzione a piattaforme come Piucodisconto.it che aggregano le principali offerte.
Si comprano più libri. Andando a curiosare tra le statistiche messe in risalto dal report, si scopre che nel 2016 le famiglie italiane hanno destinato 232 milioni di euro all’acquisto di libri per bambini e ragazzi, con un incremento del 5,3% rispetto all’anno precedente del volume complessivo, e dell’1,6% sul mero dato quantitativo. Non a caso, uno dei best seller dello scorso anno è stato il nuovo romanzo della saga di Harry Potter, “La maledizione dell’erede”, che ha di nuovo infranto i record di vendite, intercettando il gradimento dei più giovani.
Il boom di Gardaland. Più sorprendente la crescita dei biglietti di accesso a parchi tematici e acquari, che raggiunge addirittura la doppia cifra e sfiora un totale di 400 milioni di euro di giro d’affari. In questo segmento brillano i risultati di Gardaland, la più grande struttura attrattiva d’Italia, che con il collegato Sea Life fattura 116 milioni di euro circa e registra ben 3 milioni di visitatori, distanziando i rivali di Mirabilandia che si fermano a poco più di 2 milioni di visitatori e incassi per oltre 35 milioni di euro.
Il successo del cinema. Altra novità interessante è il ritorno al cinema di tutto il nucleo familiare: e il film che è riuscito a mettere d’accordo genitori e figli sembra essere innanzitutto “Quo Vado” di Checco Zalone, che ha stracciato ogni record al botteghino italiano e resta il vincitore incontrastato della classifica di incassi, con oltre 65 milioni di euro. In totale, nonostante la crisi (e lo streaming), le famigliole italiane hanno speso 287 milioni per i biglietti al box office, facendo salire la spesa del 35% in un solo anno.
Film per famiglie. Il trend si spiega anche con la distribuzione in sala di un numero maggiore di film per bambini, spesso anche di qualità superiore (citiamo solo “Zootropolis”, “Alla ricerca di Dory”, “Pets” e “Kung fu Panda 3”): a fine anno, nella classifica dei dieci film più visti figurano ben 8 pellicole pensate innanzitutto per l’intrattenimento di bambini, ragazze e famiglie, con 4 lungometraggi di animazione, capovolgendo completamente la situazione del 2015, quando i cartoon in top ten erano solo 2.