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Diverse ragioni sottendono lo straordinario flusso di immigrazione dall’Africa verso l’Europa. Molte sono chiare ed evidenti. Ma quali sono le ragioni dell’immigrazione? Quello che i media non dicono è forse il punto più decisivo e che dovrebbe essere al centro della discussione.

Il fenomeno della migrazione dei popoli del Sud verso il Nord è senz’altro strutturale e conosciuto da molto tempo.

Tuttavia, le statistiche attuali superano la ragione pur sempre attuale che ha visto nascere il fenomeno: la ricerca di condizioni di vita migliori. Soprattutto in un continente in cui la media statistica demografica del 1950 – 300 milioni – ha oggi superato il miliardo e si raddoppierà in poco più di 20 anni.

Quali sono le ragioni dell’immigrazione?

Una delle ragioni principali dell’immigrazione che ha sconvolto gli equilibri del Mediterraneo non si limita al conflitto in Siria. La primavera araba e la disgregazione del potere di Gheddafi in Libia – profumo di libertà per i popoli magrebini – ha reso un grande servizio ai trafficanti del nuovo secolo: gli scafisti. Il fenomeno era già presente durante la dittatura di Gheddafi ma diversi accordi economici e politici avevano creato un “ordinato caos” che regolava l’immigrazione scandendone modalità e quantità. I costi, poi, rendevano l’arrivo in Europa un “viaggio per ricchi”.

scafo immigrati - ragioni dell'immigrazione
uno scafo stracolmo di persone

La mancanza di strutturazione dei flussi, unita a una crescita esponenziale della demografia sub-sahariana e tropicale, amplifica l’attività dei trafficanti.

Con l’apertura di nuove tratte e l’aumentare dell’offerta, la stessa perde parzialmente il proprio potere d’acquisto. Le ragioni per cui l’immigrazione aumenta è dovuta anche a questo: i trafficanti sono costretti ad abbassare ad un livello concorrenziale i loro prezzi, oramai perfettamente pubblicizzati e diffusi attraverso i social network.

La situazione in Siria non è di certo da sottovalutare, non solo perché il fenomeno della migrazione è precedente alla guerra, ma anche perché il governo di Assad non ha mai scoraggiato l’emigrazione per sfuggire alla guerra e all’arruolamento. Lo ha anzi incoraggiato. Le modalità sono state quelle di facilitare l’ottenimento del passaporto e dando la possibilità di evitare l’arruolamento forzato pagando una cifra pari a 300 dollari.

Alcuni analisti sostengono che in questo caso le ragioni dell’immigrazione si legano ad una strategia dovuta alla necessità, per Assad, di svuotare il proprio Paese di oppositori e cittadini scontenti. Il leader siriano sostiene inoltre che l’Isis – movimento estremista alquanto improvviso e repentino – sia nato da un sistema di distruzione delle economie africane e medio-orientali voluto e supportato dalle superpotenze occidentali.

Come se non bastasse, tutte quelle persone che nel tempo hanno deciso di abbandonare il proprio Paese per sfuggire a guerra e persecuzione vive una vita di miseria nelle nazioni che per prime hanno ospitato i primi flussi, prime tra tutte Turchia, Giordania e Libano. Ragioni come un’educazione per i propri figli e il diritto al lavoro sono sulla bocca di molti profughi.

bandiera siriana
colori della bandiera Siriana

L’apertura della cosiddetta “rotta balcanica” fa da concorrenza e ampliamento a quella già conosciuta che portava dalla Libia all’Europa. L’ammorbidimento delle leggi macedoni sull’immigrazione e la compiacenza del governo turco hanno aperto una nuova rotta molto più semplice. Questa mescola e confonde veri e propri rifugiati politici e persone alla ricerca di condizioni miglior di vita da Paesi che magari non vivono condizioni di disagio come la guerra o la repressione. Tra queste vanno incluse tutte quelle persone provenienti dal più estremo Medio-oriente e Asia, pronte a spendere i 2-3000 euro necessari per arrivare in Grecia dalla Turchia invece che il doppio o forse più, necessari per raggiungere la Libia e da li’ l’Europa.

L’Europa accoglie le ragioni dell’immigrazione, come dimostrato dai più recenti annunci dalla Germania di una accoglienza temporanea per tutti i rifugiati. Questo ha spinto molti altri – soprattutto dall’Iraq – a tentare la traversata, mentre diversi familiari anelano la possibilità di raggiungere i propri familiari già stabilitisi in Europa attraverso la strada dei rifugiati. Probabilmente, le nuove politiche di controllo ai confini di Ungheria, Austria, Slovacchia e Germania sortirà l’effetto opposto.

immigrazione in europa
la bandiera dell’unione europea

Dalla bocca di diversi protagonisti di questa tragedia umana un’altra realtà fa capolino a spiegare numeri e ragioni sotterranee dell’immigrazione e dei recenti movimenti migratori: il terrorismo e la sua strategia nella scacchiera internazionale.

Diverse testimonianze raccolte in alcuni centri di accoglienza italiani parlano di persone obbligate alla partenza. Alcune organizzazioni locali a sfondo religioso sembrano essere i mandati di queste emigrazioni forzate con lo scopo di creare subbuglio socio-politico nei Paesi Occidentali e incrementare il numero di migranti in mezzo a cui mescolare i propri affiliati.

Le organizzazioni che manovrano a tavolino il movimento di vite umane ci mettono di fronte a nuove armi usate in una guerra internazionale che non conosce più trincee né confini, e che escogita strategie tutte nuove in favore della propria scacchiera del terrore.

Informazioni e considerazioni di questo genere permettono di comprendere l’importanza di domandarsi “perché partono?” invece di “perché arrivano?”.

Fuori di ogni politicizzazione, il fenomeno invita inoltre a superare le resistenze causate dall’arrivo dell’altro per concentrarsi sul problema reale. A questo si aggiunge una politica di sfruttamento dei Paesi deboli che permette il perdurare di regimi che ammiccano alle potenze occidentali e l’annientamento di tutti quelli che non accettano ingerenze economiche e politiche.

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