Dodici trimestri consecutivi col segno più: continua il trend positivo delle macchine per costruzioni, che in Italia hanno superato i 2,7 miliardi di euro di fatturato a fine 2016, dimostrandosi un comparto decisamente importante per la nostra economia, con oltre 200 grandi aziende produttrici, 36 mila addetti e un giro d’affari che oggi viaggia anche sul web.

L’edilizia forse non è ancora uscita dal periodo della crisi, ma il comparto delle macchine per costruzioni in Italia continua a lanciare segnali positivi, dimostrandosi particolarmente dinamico. E così, anche l’ultimo trimestre del 2016 si chiude con un segno più, per la dodicesima volta consecutiva (in pratica, tre anni pieni di crescita), consolidando la ripresa e consentendo di guardare con ottimismo al prossimo futuro.

Un comparto dinamico. In complesso, soltanto nel 2016 il settore delle macchine ha superato i 2,7 miliardi di euro di fatturato, grazie all’attività di oltre 200 grandi aziende costruttrici, che insieme all’indotto danno lavoro a 36 mila addetti. Negli ultimi dodici mesi, sul mercato italiano sono state immesse per la precisione 10.984 macchine per costruzioni, con un aumento del 26% rispetto al 2015.

I dati di export e import. Grazie a Unacea, poi, possiamo sapere anche nel dettaglio le macchine movimento terra vendute sono state 10.517 (incremento del 25%) mentre quelle macchine stradali 467 (e qui la crescita tocca il 44%). Dalla vetrina della fiera di Samoter, poi, arriva la notizia sulla ripresa delle importazioni, che nel 2016 hanno superato i 750 milioni di euro, in aumento del 27% rispetto all’anno precedente, mentre l’export si è tenuto su valori piuttosto stabili (2,3 miliardi di euro di controvalore, variazione minima del -0,2% rispetto al 2015).

Una spinta innovativa. A dare ulteriore stimolo al comparto è anche la possibilità di utilizzare i nuovi canali digitali per avere accesso alla strumentazione e acquistare sia i mezzi stessi che gli accessori necessari al loro funzionamento: un esempio pratico arriva dall’ecommerce Giffi Market, che è il rivenditore italiano più specializzato per quanto riguarda benne, carotatrici, rampe e trivelle.

Le performance italiane. Anche a livello globale il trend del settore è in netta ripresa, nonostante una partenza del 2016 che non è stata positiva; nel corso dell’anno, tuttavia, il comparto delle macchine movimento terra ha cambiato passo e, in modo particolare nell’ultimo trimestre, ha “messo la freccia”, con un’accelerazione di vendite pari al 38,3% rispetto al periodo ottobre-dicembre del 2015, che ha consentito così di archiviare l’intero anno con più di 670mila macchine vendute.

Chiusura in salita. Questo sprint finale ha ribaltato completamente la situazione, al punto che le performance definitive del 2016 sono state molto più positive di quelle finali del 2015: l’incremento al 31 dicembre scorso, infatti, è stato superiore di quasi 44mila unità e 7 punti percentuali rispetto al risultato del 2015. 

Sguardo all’estero. A trainare questa accelerazione sono stati i contributi arrivati dai mercati di Nord America e Cina, ma anche dalle ottime prestazioni ottenute dal mercato indiano, che con oltre 42 mila macchine ha messo a segno il suo secondo migliore risultato storico, non troppo lontano dal massimo ottenuto nel 2011, quando furono superate le 46mila unità. Meno positiva la situazione dell’America Latina, dove si fanno sentire le flessioni delle economie di Brasile e Venezuela, particolare, mentre il mercato dell’Europa occidentale ha chiuso il 2016 con vendite in aumento del 12%.

Il mercato europeo. Nel Vecchio Continente, però, se Francia e Germania guidano le performance positive, seguite come accennato dall’Italia, risalta l’eccezione negativa del Regno Unito, che ha chiuso il 2016 con un deciso segno meno sul 2015 (-5,3% nella media annuale). E dire che il Paese britannico ha limitato il calo grazie a un risultato brillante ottenuto nell’ultimo trimestre, chiuso con un incredibile +30,4% sullo stesso periodo del 2015.

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