Un reiterato atto criminale che sovverte l’ordine costituito. In favore dei bisognosi.
Chiedere di Hamza Bendelladj può scatenare due reazioni. C’è chi lo chiama Robin Hode dei nostri giorni e chi lo chiama delinquente dell’era digitale – proprio come Robin, considerato fuorilegge sovversivo dal sistema vigente del tempo.
Hamza Bendelladj, conosciuto anche come “The smiling Hacker”, è un ingegnere informatico Algerino. Fu accusato a 27 anni di essere uno dei più grandi hacker odierni, capace di creare – in collaborazione con un hacker russo – uno dei più perforanti malware trojan horse chiamato SpyEye. Quest’ultimo è stato capace di bucare più di 200 banche americane, infettando quasi 1 milione e mezzo di computer. Il malware ha letteralmente derubato le banche, per una cifra totale di 400 milioni di dollari. Il malware è stato inoltre venduto tra il 2009 e il 2011 ad altri cyber-criminali.
La cifra ottenuta da questa ruberia è stata donata da Bendelladj – conosciuto nel web col nickname BX1- interamente all’Africa e alla Palestina.
Amaro a dirsi, rubare ai ricchi per dare ai poveri ha un prezzo.
Hamza è stato condannato a morte in Algeria. L’estradizione negli Stati Uniti ha mutato la pena in 15 anni di prigionia. L’hacker divenne noto come “The smiling hacker” per via delle foto che lo ritraggono in stato d’arresto e di fronte alla sentenza di morte. Hamza ha sempre risposto a queste situazioni con un sincero sorriso.
Bendelladj Hamza, dichiarando la sua indiscussa colpevolezza, ha aggiunto: “Non darò scuse per il mio crimine. […] Il denaro e il potere non sono niente, se non vengono utilizzati per creare un mondo migliore”.
La notizia della sua uccisione per impiccagione ha fatto il giro del mondo, creando uno scompiglio enorme in social network come Twitter. Recenti approfondimenti sostengono che la notizia della sua impiccagione sia un falso. Sapientemente confuso con la morte per impiccagione di Majid Kavousifar, Iraniano fautore della morte del giudice Masoud Ahmadi Moghaddasi.