absinthe: la fatina velenosa
absinthe: la fatina velenosa

Assenzio: la storia e le ragioni per cui fu bandito

L’assenzio ha una pessima reputazione persino a confronto con molte altre bevande alcoliche. Eppure la storia dell’assenzio è decisamente colorita e variegata tra miracoli e assassinii, a partire dal suo uso come elisir medico sino al suo esilio dalla società avvenuto nel 1900.

Assenzio: le radici mediche

assenzio: radici mediche
assenzio: radici mediche

L’assenzio è uno spirito distillato di sapore simile all’anice originariamente sviluppato per scopi medici. I primi prototipi dell’assenzio vennero utilizzati nell’Antica Grecia durante il parto. Gli studiosi danno il merito della creazione moderna dell’assenzio a Madame Henriette Henirod che, nel villaggio svizzero di Couvet, distillò la bevanda intorno alla metà del diciottesimo secolo. La ricetta dell’assenzio più antica è datata 1794 nei libri contabili della distilleria di Abram-Louis Perrenod, da cui la famosa industria Pernod Fils prende il nome.

Assenzio: il tonico delle meraviglie

Assenzio: il tonico miracoloso
Assenzio: il tonico miracoloso

Il dottor Pierre Ordinaire aiutò a rendere l’assenzio popolare sponsorizzandolo come panacea contro tutti i mali poco dopo la sua “invenzione”. Nel 1840 il governo francese cominciò a distribuire l’assenzio tra i suoi soldati di stazione in Algeria. I suoi utilizzi privilegiati riguardavano la purificazione e filtraggio dell’acqua e la prevenzione contro il diffondersi della malaria. La pratica perdurò sino all’inizio della Prima Guerra Mondiale. L’assenzio crebbe rapidamente in popolarità sino ad abbandonare i soli saloni dell’alta società per divenire una bevanda alcolica trasversale, utilizzata da tutti i ceti sociali.

Assenzio: la fata velenosa

assenzio: la fatina velenosa
assenzio: la fatina velenosa

Con la crescita della popolarità dell’assenzio i primi oppositori cominciarono a fare sentire la loro voce. Conosciuta come la “feè verte” (la fata verde), l’assenzio divenne famoso come allucinogeno. Repliche di bassa qualità della bevanda distribuite dalle distillerie maggiori potrebbero essere la causa di siffatte voci; la presenza di quantità ingenti di solfati di rame potrebbero essere la spiegazione sia degli effetti allucinogeni che della intensa cromatura verde della stessa. Il dottore francese Valentin Magnan eseguì una serie di esperimenti sugli animali nutrendoli con del tujone, una sostanza chimica tossica rintracciabile in uno degli ingredienti dell’assenzio: il verme del legno. Gli esperimenti dimostrarono un’alta incidenza di episodi epilettici negli animali, comprovando la dannosità della fata verde.

L’assenzio nell’arte

L'assenzio nell'arte
L’assenzio nell’arte

La lista di artisti che trovarono ispirazione nell’assenzio è estesa e variegata. La lista include Pablo Picasso, Van Gogh, Manet, Degas. Oscar Wilde fu un grande sostenitore dell’assenzio, così come Ernest Hemingway, che venne in contatto con questo spirito durante il suo periodo in Spagna. Degas intitolò uno dei suoi lavori del 1876 “L’Assenzio”. L’opera divenne poi lo slogan contro la bevanda.

Assenzio: la maledizione verde

Assenzio: la maledizione verde
Assenzio: la maledizione verde

La marea si rivolse interamente contro l’assenzio nel 1905 quando l’operaio Jean Lanfray assassinò la moglie e le due figlie dopo una giornata intera passata in compagnia della fata verde. Dopo due shot di assenzio, sette bicchieri di vino, un caffè corretto e un altro litro abbandonate di vino scolati dopo il lavoro, Lanfray ebbe una lite accesa con la moglie, di ritorno a casa, che finì con due colpi d’arma da fuoco sparati contro la moglie e altri due contro le figlie, dalla più grande alla più piccola. Una petizione per bandire l’assenzio dalla Svizzera – dove avvenne il fatto – raccolse più di 82,000 firme. Dopo tre giorni di isolamento, Lanfray si impiccò nella cella che lo ospitava.

Assenzio: l’attrito tra le fattorie

l'assenzio e le fabbriche
l’assenzio e le fabbriche

Nonostante la copiosa quantità di vino ingerita da Lanfray, i giornali denominarono l’assassinio “Le uccisioni dell’assenzio”. Dato il numero crescente di sostenitori di un bando contro la bevanda, l’episodio divenne il veicolo perfetto per inveire contro la depravazione e la follia causati dalla fata verde. L’industria vinicola francese venne distrutta nel 1800 da una infestazione di insetti e diverse voci contro l’assenzio provenivano proprio dai produttori di vino dell’epoca. Il gap creato dall’assenza di vino fece correre le distillerie alla corsa per l’assenzio, causando una produzione sempre maggiore a discapito della qualità del prodotto finale. Questa competizione tra distillerie causò, in ultima analisi, il tracollo definitivo dell’assenzio.

L’assenzio bandito

l'assenzio bandito
l’assenzio bandito

Tra il 1905 e il 1910 l’assenzio fu bandito da Belgio, Svizzera e Olanda. Nel 1912 venne dichiarato fuori legge anche negli Stati Uniti e in Francia, dove il numero di consumatori era altissimo. Non venne mai bandito dalla Spagna, unica nazione che continuò ad ospitare distillerie produttrici dell’assenzio.

Assenzio: non tutti son d’accordo

assenzio: non tutti concordano
assenzio: non tutti concordano

Nonostante la potenza del movimento contro l’assenzio, il bando contro la bevanda risultò anomalo per molte persone data la caccia alle streghe contro questo unico tipo di spirito. Non tutti si fecero convincere dalla pericolosità paventata della bevanda, così molti privati e ricercatori continuarono a sostenere le proprietà benefiche dell’assenzio e ad ostracizzare il bando come privazione di libertà personale.

Assenzio: cos’è davvero?

assenzio: le sue reali proprietà
assenzio: le sue reali proprietà

La realtà è che l’assenzio non è affatto più dannoso di ogni altra bevanda alcolica. Ci sono tre erbe principali che lo costituiscono: arthemisia absinthum, anice verde, finocchio dolce. Le erbe vengono fuse prima della trasformazione alcolica. La modalità tradizionale per assumere la bevanda richiede un bicchiere diviso in due parti: la parte superiore è riempita di ghiaccio e a volte zucchero, quella inferiore raccoglie l’assenzio. L’aggiunta di acqua permette un effetto “vaporizzante” che inebria il bevitore con i fumi delle erbe e dell’alcol.

Assenzio: il ritorno

il ritorno dell'assenzio
il ritorno dell’assenzio

L’Unione Europea ha implementato la legge sui cibi e le bevande rendendo nuovamente legale l’assenzio contenente moderate quantità di tujone. Il colore verde della bevanda è ad oggi dato da coloranti invece che da tossine come i solfati. Al fine di ricreare accuratamente la bevanda, diverse distillerie si sono lanciate in una cerca storica e cronologica dei reperti rinvenuti – ricette e bottiglie risalenti a più di 100 anni fa. I più grandi intenditori collezionano ad oggi le pochissime bottiglie rimanenti del periodo che ha preceduto il bando dell’assenzio.

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