Segno più per gli appalti in Italia: il 2017 si è infatti inaugurato all’insegna degli incrementi soprattutto nel mercato della progettazione, con prospettive positive per il prosieguo dell’anno. Importante l’apporto del Codice degli Appalti, anche se dalla cronaca giudiziaria arrivano ulteriori colpi al sistema.
In attesa di festeggiare il primo compleanno del nuovo Codice degli Appalti, entrato in vigore il 16 aprile del 2016, è interessante capire quali siano stati gli effetti della sua applicazione concreta in questi undici mesi scarsi a cavallo tra due anni. Secondo l’Osservatorio Oice/Informatel, in particolare, c’è un trend positivo nel mercato della progettazione.
La spinta del Codice. Come spesso ricordato dagli approfondimenti di Appaltitalia, il giornale degli appalti in Italia, il nuovo Codice ha previsto l’introduzione dell’obbligo di affidare lavori sul progetto esecutivo: una norma che ha quindi dato spinta ai bandi di progettazione, che difatti in questi ultimi dieci mesi sono aumentati del +29,2% in numero e del +24,6% in valore.
I numeri degli appalti. In termini assoluti, nei dieci mesi successivi all’entrata in vigore del decreto 50/2016, ovvero come ricordato da maggio 2016 a febbraio 2017, in questo ambito sono stati raggiunti 319 milioni di euro contro i 256 milioni di euro che invece si erano accumulati negli stessi mesi tra il 2015 -2016. Soltanto nel mese di gennaio 2017, in particolare, il mercato dei servizi di ingegneria e architettura ha superato i 72 milioni di euro, con un incremento del 42,6% rispetto ai volumi del 2016, e positivo è stato anche il trend delle sole gare per servizi di progettazione, dove la crescita è stata addirittura del 176,2% rispetto ai dodici mesi precedenti.
Il trend di febbraio. Questo momento positivo si è mantenuto costante anche nel corso di febbraio, nonostante un rallentamento del valore dei bandi di progettazione rispetto alle performance di febbraio 2016 (quando però le gare toccarono un picco particolarmente elevato); secondo le rilevazioni dell’Oice, soltanto nel secondo mese dell’anno in corso sono state bandite 251, per un importo di 30,4 milioni di euro, pari a una crescita del +24,9% in numero a fronte di un calo, come detto, del 58,4% in valore.
Il problema ribassi. In generale, tutti i servizi di ingegneria e architettura risentono di questa stessa frenata: nel mese di febbraio le gare indette dalla pubblica amministrazione sono state 453 per un importo di 41,1 milioni di euro, ovvero +28,7% in numero ma appunto -50,6% in valore su febbraio 2016. Tra gli aspetti critici segnalati dall’associazione appartenente a Confindustria c’è la questione dei ribassi con cui le gare vengono aggiudicate, ritenuti ancora troppo elevati: se infatti il ribasso medio sul prezzo a base d’asta per le gare indette nel 2014 arrivava al 30,0%, per quelle indette nel 2015 si era saliti al 40,0%, e le notizie che riguardano le gare pubblicate nel 2016 segnalano un ribasso che arriva al 39,7%.
Le mosse di Gentiloni. Necessario quindi un intervento anche da parte del Governo, che non a caso sta provvedendo per correggere anche alcune criticità del decreto legislativo 50/2016, come anticipato dal premier Paolo Gentiloni nel corso di una intervista televisiva. Il presidente del Consiglio infatti ha confermato l’obiettivo di offrire “un contributo alla ripresa degli appalti e dei lavori pubblici di cui abbiamo bisogno”.
Il ruolo di Consip. Nella stessa occasione, Gentiloni ha anche avuto modo di parlare dell’inchiesta su Consip, che ha sfiorato il governo e che rischia di minare nuovamente la fiducia sugli appalti in Italia; secondo il premier, però, “il meccanismo Consip è servito al Paese in termini di riduzione di spese, serve a concentrare gli appalti per evitare che ogni singola amministrazione si faccia i suoi”. E in effetti il sistema della struttura di servizio per gli acquisti di beni e servizi per le Pubbliche Amministrazioni ha consentito finora un risparmio concreto, che ad esempio per la benzina è superiore al 16% rispetto ai prezzi “fuori Convenzione Consip”, mentre sui personal computer si arriva al 25% di risparmio e sulle stampanti quasi al 55%.