Donna mostra i suoi amici immaginari dell’infanzia che vedeva prima di essere sottoposta a psicofarmaci. Il risultato ti farà accapponare la pelle!
Gli amici immaginari non sono tutti uguali. Ce lo conferma Sierra, che dai 9 ai 13 anni è cresciuta con diversi amici immaginari. All’età di 14 anni cominciò a prendere psicofarmaci e la loro presenza si è rapidamente dissolta. Sostiene tuttavia di sentire la loro mancanza e conforto, specialmente nei momenti più difficili.
La cosa più incredibile è che Sierra ricorda ancora molto vividamente i suoi amici immaginari! E che ha deciso di condividere con il web i suoi ricordi.
“Dormivano con me ogni notte così che non avessi paura di loro. Ma le prime volte che li ho sentiti strisciare nel letto è stato spaventoso” Sierra ha dichiarato. Le cose, poi, sono cambiate. “Divenne poi come un pigiama party coi tuoi migliori amici quotidiano. Parlavamo, cantavamo, nuotavamo, mangiavamo e ci divertivamo insieme. Dava un senso di pace in qualche modo”.
Le descrizioni degli amici immaginari di Sierra regalano un’analisi incredibile della mente di una bambina.
Ma potrebbero anche farti mettere in dubbio il tuo senso della realtà.
“Ci parlavo sempre. Mi davano le risposte ai test di scuola, mi raccontavano della vita fuori dal pianeta Terra, mi hanno aiutato a crescere e a capire. Erano una parte considerevole della mia vita”.
Amici immaginari: i senza nome
“Ho l’abilità artistica di una bambina di 3 anni dunque abbiate un pò di tolleranza. Ho fatto del mio meglio per ricreare quello senza nome. Parlo di entità che erano maschi e femmine insieme, con voce androgina. Non so descrivere il suono che producevano ma era molto interessante. Provengono da un luogo senza vita ma la vita è ovunque. O per lo meno questo è ciò che ricordo mi dissero. Ero terrorizzata, ma mi davano conforto e saggezza oltre la mia comprensione”.
Ed ecco la “riproduzione” del primo dei suoi amici immaginari. Saggio e terrificante a un tempo.

“Questo è il loro volto. Sembravano avere orecchie equine, il viso a metà tra lupo e alligatore, enormi occhi simili ad orbite vuote. La loro chioma sfidava la gravità ed era di un colore rossastro-arancione. Il viso era di colore verde ma alla luce quel colore diveniva indescrivibile. Gli occhi erano tra il grigio e il marrone. Mi dissero di non fissarli mai negli occhi a lungo, perchè è così che li intrappoliamo. Questo è il nostro modo di sapere e non sapere insieme, il nostro modo di banchettare. Mi spaventai così tanto che ne parlai con Subterra Angelo e lei preparò una maschera, super hi-tech. Indossandola, bloccava la possibilità che loro potessero fare del male a me o ad altri. Si mostrarono cooperativi nell’indossarla”.

“Ecco il mio tentativo di rappresentarli interamente. Avevano tre code: due terminavano con il simbolo dell’uomo e della donna, la terza terminava con un teschio umano. Dissero che questa permetteva loro di mangiare, consumando le anime di coloro che erano riusciti a intrappolare. Mangiavano con il teschio, non con la bocca. Avevano anche zampe capaci di addormentare chiunque all’istante. Avevano bisogno di indossare pantofole speciali per bloccare questo potere. Decisero di fare tutte queste cose perchè a loro piace la ragazza con la mente strana. Non sono mai stati cattivi con me o maliziosi. Solo onesti e saggi.”
Amici immaginari: l’ippogrifo
Un’altra creatura – più amichevole – si è presentata col nome Frenzo. L’ha aiutata a risolvere diversi problemi mentali.

“Il suo nome è Frenzo, un ippogrifo. Ho trovato questa immagine online e Frenzo è piuttosto simile. L’unica differenza è che la parte equina del suo corpo era più simile a una zebra. Era incredibilmente intelligente, un filosofo e scienziato nel suo mondo. Il suo mondo natio è un meraviglioso pianeta chiamato Tanabaruu. Frenzo mi raccontò che tutte le creature mitologiche decisero di ritirarsi a Tanabaruu abbandonando la Terra prima che gli uomini riducessero molte delle loro specie all’estinzione dando loro la caccia. Tanabaruu è piuttosto vicino alla Terra. Mi ha mostrato disegni fatti a mano di terre e piante e frutti che non avevo mai visto. Era… magico, a dir poco”.

“Ecco la raffigurazione di una delle piante che mi ha mostrato […]. Ricordo che me ne offrì un morso. Era amara all’inizio, ma aveva un piacevolissimo retrogusto dolce. Frenzo era una creatura meravigliosa, alta e saggia. Quando ero piccola mi ha aiutato tantissimo con le mie patologie mentali. E mi faceva ridere raccontandomi storie del suo pianeta. Gli chiesi perchè era venuto a trovarmi e mi confidò che i miei altri amici lo attirarono a me. Voleva studiarli. E voleva anche studiare me. Anche se era immaginario, il mondo che mi ha mostrato era così vivido e bello”.
Amici immaginari: Subterra Angelo e Superior Devvera
Tra i suoi amici immaginari, la più grande e importante era però Subterra Angelo.

“Questa in particolare ebbe l’impatto più grande sulla mia vita. Il suo nome era Subterra Angelo. Questo è il modo migliore in cui riesco a ricordarla, ma anche così la rappresentazione non è proprio simile a come appariva. Faccio fatica a spiegare, ma la sua stessa esistenza era fatta di amore e luce. Era come fissare Dio, anche se lei non era nulla del genere. Non era molto alta, più o meno 1 metro e 50. La sua pelliccia era di un bianco purissimo e brillava di una luce che faceva venire voglia di inginocchiarti e piangere. Aveva gli occhi più blu che abbia mai visto, così invitanti e lucidi. Indossava una corazza dorata con strane incisioni e scritte, non riesco a ricordare di più […]. Sembrava un alfabeto runico anche se non lo era. Era simile a un lupo, ma più sottile e felina. Aveva anche 15-20 code avvolte una sull’altra a formare un bulbo. Disse che se avesse aperto le code, avrebbe emanato da queste le verità del tempo e dello spazio nei confini della mortalità. Mi raccontò di come la vita fosse fuori della Terra, del luogo da cui proveniva etc. Disse che la vita fuori di questo universo è una interpretazione della mente degli osservatori, gli umani non possono comprendere. Ricordo ancora tutto ciò che mi disse, tengo tutto vicino al cuore anche se non era reale”.
“Subterra Angelo mi raccontò della vita fuori della Terra. Ricordo così vividamente di averle chiesto: Esiste il paradiso? Un posto fuori dalla Terra? Mi rispose così: sei giovane, bambina, ma farò del mio meglio per descrivertelo. L’universo è una rappresentazione della mente. Cambia in base a chi lo osserva, e siccome non esistono due menti identiche, non esistono due universi identici. Il tuo cervello, se vedesse ciò di cui parlo, farebbe del suo meglio per comprendere ciò che vede creando, come dici tu, questo paradiso. Se gli umani condividessero i loro soldi, cibo, risorse, non ci sarebbe bisogno di guerre. Proprio così semplice“.
L’ultima creatura descritta da Sierra è la sorella di Angelo, Superior Devvera. Questa sembrava molto più oscura della sorella all’inizio.

“Il suo nome era Superior Devvera. Quasi identica a sua sorella, ma con una pelliccia nero pece e un’armatura blu. La prima volta che la incontrai sembrava malvagia. Voleva che imbrogliassi, mentissi, rubassi, che approfittassi del mio corpo (ero solo una bambina!). Naturalmente le dissi che non potevo fare quelle cose, che non ero così. Si arrabbiava molto dei miei rifiuti e tentò di strangolarmi nel sonno e mi faceva vedere sfocato per farmi cadere. Non capivo perchè fosse così arrabbiata con me, poi capì. Sono stata una sciocca e sono finita in questo pianeta disgraziato per un errore di calcolo fatto nel mio viaggio animico. Adesso la mia esistenza è legata alla tua e non ho modo di liberarmi. Sentivo compassione per lei anche se non capivo di cosa stesse parlando. Volevo provare a farla felice, perchè aveva così tanta nostalgia di casa. Col passare dei giorni, mesi, anni abbiamo legato moltissimo. Mi raccontava storie del suo pianeta, le ragioni del suo viaggio, dei suoi propositi e obiettivi nel suo pianeta natale etc. Era una meravigliosa creatura come la sorella ma più… gotica nello stile? Divenne comunque sempre più gentile col tempo che passava. Imparammo ad amarci l’un l’altra e ci dimenticammo che eravamo “bloccate”. Aveva le stesse abilità della sorella, ma sembrava più potente – o forse solo più incline a mostrarmi le sue capacità. Poteva usare la telepatia, la telecinesi, poteva alterare le emozioni di chi la fissava e poteva fluttuare ( e volare per brevi periodi), controllare gli spiritelli etc. Per non parlare delle sue capacità canore. La sua voce era un misto tra Amy Lee e Eurielle. (Sua sorella sembrava invece un misto tra Eurielle e Sarah Mcglothlin) cantava di notte e mi aiutava ad addormentarmi. Non aveva bisogno di ossigeno, quindi non aveva bisogno di fare pause vocali con la sua voce limpida e inquietante. Era meravigliosamente sublime.”