Nonostante il rischio intrinseco di simili gesti, la gente ama provare emozioni e scariche adrenaliniche da “urlo” mettendo a repentaglio la propria vita. Le azioni da stuntman, in fondo, sono controllate e dovrebbero condurre a un risultato altrettanto controllato e sicuro.
Fino a che non accade il contrario.
Andrej Beuc è un chiaro esempio di simili situazioni: la sua triste dipartita è dovuta infatti a una prova di abilità che gli è costata la vita: lanciarsi da un ponte sul fiume Drina, al confine tra Bosnia e Serbia.
Il ponte concede un salto sul fiume di circa 20 metri e sarebbe stato una passeggiata per un nuotatore e saltatore professionista come Andrej.
Qualcosa, purtroppo, è andato storto quando Andrej ha colpito in volo la superficie dell’acqua.
Beuc riesce per un secondo a riemergere dopo l’impatto per segnalare il bisogno di aiuto. Poi scompare di nuovo tra i flutti.
Soccorritori si lanciano subito alla ricerca dell’atleta ma la corrente e le acque fangose impediscono ogni operazione di tracciamento.
I nostri pensieri vanno all’ennesima vittima, sacrificata sull’altare del coraggio e della necessità del superamento di se stessi e dei propri limiti.
Morti senz’altro evitabili di chi, tuttavia, abbandona questo mondo con gli occhi ancora colmi di ciò che per tutta la vita ha amato. Arrivederci Andrej.